lunedì 4 luglio 2016

Tonio Cartonio Returns (un folle racconto partorito da una folle mente) #2

Piero stava giocando a poker con don Sermone.
Il boss che predica prima di darti lo scapaccione. E con scapaccione si intende un chilo e mezzo di piombo. E Piero stava barando.
Cioè stava cercando di barare. Piero non aveva mai giocato a poker.

Dietro c'era una lunga storia di pizzo non riscosso, denuncie ed intimidazioni. La giustizia si era mostrata sorda e Piero aveva scelto la via dello sbrigno.
Don Sermone gli aveva rubato tutto ed incendiato il negozio. Sull'immobile non si poteva far nulla. Dr. Iphone era finito, ma almeno voleva riprendersi i telefoni in assistenza per restituirli ai legittimi proprietari. O per rivenderli al mercato nero, ricavarci una discreta somma e sparire dalla circolazione. Non aveva ancora deciso.

Aveva sfidato don Sermone a poker. E appunto, giusto per ricordarlo, non aveva idea di come si giocasse a poker.
Stava provando a contare le carte. Lo aveva visto fare a Rain Man. D'altronde tutti gli dicevano che era un tipo speciale. Solo che col poker questo non c'entrava una mazza. Ma lui non lo sapeva.

Sudava freddo. Era arrivato a radice di due diviso due più radice di due diviso due, e non sapeva andare avanti, quando la porta della bettola si fracassò a terra.

Un figuro si stagliava sull'uscio.

Un bel figuro, pensò Piero.

Il Marcio e il Pratto, i due picciotti di don Sermone dissero all'unisono: - Questo locale è prenotato per tutta la serata. CIRCOLARE!

- È sabato. Tutti sanno che sabato nessuno accetta prenotazioni.
Disse il biondo figuro.

E librandosi in aria, stese i due con un doppio calcio rotante carpiato con scappellamento a destra come fosse antani.

- AHIAHAIHUHAHAI!1!1!!

Urlò don Sermone, quando un pugnale intarsiato con le iniziali FB, gli trapassò il metacarpo, fino a penetrare il legno del tavolo.

- Giulio Zampillo, detto il Sermone. È un piacere incontrarti per la prima volta.

- Chi sei... SGRUUNF!

- Conta fino a pinque.

- Eeh?

- Ti ho detto: conta fino a pinque.
Ripetè mentre premeva il pugnale.

- Sette...
Iniziò ad esitare fin da subito. Il sistema numerico del fantabosco gli era oscuro quanto quello decimale.

Tonio gli piegò il mignolo all'indietro.
- Primo errore. Stai attendo, hai solo cinque possibilità.

- Trecentosessantaquattro...
Anulare piegato all'indietro.

- Forty-four...
Medio piegato all'indietro.

- Troisieme...
Indice piegato all'indietro.

- UNO!
- Bravo, puoi recuperare...
- Due!

Era un grande giorno nella vita di Giulio. Si era ricordato ben due numeri consecutivi. In ogni altro giorno questo evento sarebbe stato festeggiato. Ma oggi non era ogni altro giorno.

Pollice piegato all'indietro.
- BUE! BUE! ERA BUE! QUANTO CI VUOLE A DIRE BUE???
Il folletto, adirato fino alla follia, lo prese per la collottola e lo sbattè al muro. La mano, invece, rimase sul tavolo.

- AAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!

- Pezzo di merda, dimmi cosa fai ai bambini di Cittàlaggiù! Dimmelo!

- SGRUUUNF. Gli vendo le pasticche di favolizia a 300$ al grammo come fanno tutti, perchè te la prendi con me?

- Tra poco arriverò anche agli altri, ma intanto sarai tu a pagare.
E quindi gli spezzo un femore.

- AAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!

- Chi ti ha dato le pasticche?

- Walt e Jess...

Una rotula andava in frantumi.
- Non prendermi per il culo. Sono già stato da loro. Sono solo i corrieri. Tu sei il ricettatore. Tu hai contatti col fornitore. So riconoscere quando un uomo dice la verità quando gli taglio le palle. Vuoi sentire che effetto fa?

- No, no, ti prego! Ho una reputazione da latin lovver, io.

- Oh, vuoi fare il fotomodello con me? Hai scelto la giornata sbagliata.
E così gli fratturò la mandibola.

- EE aaoo i ao ei ai!

- Come?

- Forse posso traslitterare io cosa vuole a dire.
Piero era rimasto a guardare per tutto il tempo. Senza proferire una parola. Mentre si riempiva le tasche dei torroncini Renzelli che erano sul centrotavola. Aveva goduto ad ogni pugno che il giustiziere sconosciuto assestava al suo anghiere... anghieratore... Anghiari, ecco la parola che cercava. E ora poteva dare una mano a quello che era diventato il suo salvatore.

- Ho preso 28 all'esame di linguaggio a bocca piena alla facoltà di infiermieristica delle merendine. Capisco cosa dice.
Tonio decise di fidarsi.

- Bada a non fare il furbo però.

- Sarò più stupido di un lama stupido, non si preoccupi signore.

Don Sermone riprese a biascicare: - Ee e a i ao ei ai!
- Allora, dalla congiunzione labiale post-indotta da riproposizione asdrubalea... direi che sta dicendo "il cavallo bianco di Napoleone è bianco"

- OOOOOO!
Urlò il boss.
- Oh turpe malcreato, pensavi che le tue menzogne mi avrebbero tratto in inganno? Fortunatamente questo stupido amico mi ha messo in guardia!
E un'altra rotula andò in frantumi.

- Ooooo! O eeo a eià!

- Dice "sei uno stupido lama stupido"

- Così provi ancora a fregarmi, eh?
Tonio staccò una gamba dal tavolo e abbassò i pantaloni del malcapitato. Una delle sue verginità lo abbandonò per sempre.

- AAAAAAAHHHHHH!!!!!!!!
- Bene, ora penso che sarai più collaborativo.

Giulio estrasse la gamba del tavolo insanguinata e con quella prese a vergare lettere sulla carta da parati. Le lettere si stagliavano chiare.

"È il Capo dei Capi. Via Luciano Moggi, 80"

- Grazie don, te ne sarò debitore per tutta la vita. La tua vita. E non mi piace avere debiti.

< Mi accendo una sigaretta. Bleah. Pensavo che i capelli del boss al posto del tabacco sarebbero stati una figata. A volte la truculenza mi prende la mano. Ma stavolta ho toppatto. La sigaretta fa schifo. La butto a terra. Viene presa da una mano. È il giovane che stava col boss. Se la fuma. Oddio. E ci prende gusto. Ha un gusto per il macabro ancora più grande del mio. >

- Come ti chiami ragazzo?
- Piero, signore. Ma mi chiamano 'U Deficiente.
- Bene Deficiente che ne dici di accompagnarmi? Ti posso far avere tutto quello che vuoi. Ricchezza, donne, cibo, conoscenza...
- Vada per le prime tre.
- Ahahah. Bene.
- Mi potresti ridare i telefonini rubati da don Sermone?
- Ho bruciato tutto il locale. Sai, è la mia firma. Saranno fusi ormai.
- Fa niente. Vorrà dire che venderò mio fratello.
- Bravo. Questo è lo spirito.

Le loro ombre avanzano verso il tramonto.

https://youtu.be/hAAlDoAtV7Y

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